L’esperienza in tema di formazione degli operatori impegnati in ambito educativo, sociale e sanitario ci suggerisce come sia fondamentale, per coloro il cui agire professionale si traduce in una attenzione costante alla relazione interpersonale e/o educativa con l’Altro, riflettere con costanza sul proprio saper essere all’interno di tale relazione e sull’importanza di prendersi cura di Sé, come sottolineava Carl Rogers, “per prendersi cura degli altri”.

Questa attenzione rimanda, allora, alla necessità di individuare strumenti che permettano a questi professionisti, sia individualmente sia all’interno dell’équipe di lavoro, di ripensare al proprio Sé, al significato attribuito alle proprie esperienze professionali, anche e soprattutto da un punto di vista emotivo.

Questa esperienza di formazione prevede l’impiego di strumenti specifici mutuati dall’approccio narrativo (a partire dalle esperienze in ambito nazionale e internazionale) e, per quanto riguarda l’ambito sanitario, dalla medicina narrativa, per promuovere un lavoro costante su di sé, sulla propria esperienza professionale e personale, sulla relazione con l’Altro.

Il metodo narrativo può essere adottato nei percorsi di formazione ah hoc proposti nei servizi con la funzione di orientamento alla scelta, riflessione sul proprio agire educativo, auto-educazione emotiva, cura dell’équipe di lavoro, piuttosto che cura della relazione con l’Altro (adulto) o con le sue figure di riferimento (nel caso di minori).

L’adozione del metodo narrativo viene progettata con il committente in base alle esigenze specifiche dei professionisti che operano nel servizio e al percorso di formazione intrapreso: la scelta dello strumento di lavoro più adatto (es. autobiografia, gruppi di incontro, ecc.) viene ragionata e condivisa con i professionisti stessi e adattata al raggiungimento di obiettivi formativi ed educativi specifici.

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