La supervisione pedagogica, rivolta prevalentemente ai servizi educativi 0-6, nasce dalla necessità di educatori e insegnanti di trovare un confronto costante con un soggetto esterno al servizio che li accompagni nella lettura, analisi e risoluzione di situazioni critiche all'interno del contesto nel quale operano.

Nello specifico, l'attività di supervisione prende in esame tutto quell'insieme di fattori che caratterizzano la qualità di un servizio educativo rivolto all'infanzia:

 

  • la relazione educativa tra operatore e bambino, così come la relazione tra educatori e genitori e, infine, quella tra operatori all'interno dell'équipe di lavoro
  • tutti i fattori contestuali legati alla progettazione e gestione di spazi e materiali all'interno del servizio
  • la progettazione educativa della routine e della giornata, sia al nido che presso la scuola dell'infanzia

 

L'attività di supervisione all'interno dei servizi prevede un primo momento di osservazione, con l'ausilio di strumenti specifici, della giornata al nido (mattino e\o pomeriggio), preferibilmente in due giornate differenti, così da coprire l'intera fascia oraria di apertura del servizio (almeno per quanto riguarda un primo incontro con il supervisore). L'osservazione prende in esame i diversi fattori che caratterizzano la qualità del servizio educativo. Il secondo step prevede una restituzione di quanto rilevato in sede di osservazione a tutta l'équipe in giorni e orari stabili con il committente.

La restituzione è finalizzata a:

 

  • offrire una lettura critica di quanto osservato (evidenziando sia i punti di forza del servizio, sia le eventuali criticità)
  • stimolare, nell'équipe, il confronto costruttivo, nonché lo sviluppo di abilità di analisi rispetto agli elementi emersi in sede di osservazione
  • stimolare, in educatori e insegnanti, una riflessione sia rispetto allo stile educativo di ciascuno (e, rispetto a questo, una maggior consapevolezza), sia rispetto alle pratiche educative messe in atto come gruppo di lavoro
  • riflettere sulla coerenza, o meno, tra l'idea di bambino promossa dal servizio e le pratiche educative
  • attivare, all'interno dell'équipe, le abilità necessarie a individuare soluzioni ed elaborare strategie di intervento per la risoluzione di eventuali criticità emerse
  • stimolare una riflessione sul proprio Sè professionale e sulla necessità di un percorso di cura costante dell'équipe di lavoro (Musi, 2011).

 

La supervisione, che dovrebbe caratterizzarsi preferibilmente come percorso costante all'interno del servizio (almeno un incontro mensile), può, comunque, essere strutturata e formalizzata secondo le esigenze specifiche del committente, così da tener conto delle reali necessità dell’équipe.

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